San Giuseppe Due nuovamente in mare
di Tito Mancini
Alle 11,36… minuto più minuto meno, del 3 giugno 2010, il San Giuseppe Due completamente disalberato, è stato rimesso in mare nelle acque interne del porto di Anzio.
Il San Giuseppe Due tocca l’acqua.
Questa gloriosa feluca varata nel 1968 a Torre del Greco e costruita appositamente per navigare tra i ghiacci dell’Antartide,
dopo l’ultima navigazione effettuata da Torre del Greco ad Anzio nel settembre del 2002, per volontà del suo “Capitano” Giovanni Ajmone Cat, fu sistemata a terra accanto alla sua abitazione, in un vano di cemento appositamente costruito per contenerla.
La vasca che ha ospitato dal 2002 il San Giuseppe Due, poi sul carrello per il trasporto
Dopo la morte di Giovanni Ajmone Cat avvenuta a Como il 18 dicembre 2007, la sorella ed erede Rita Ajmone Cat ha posto in essere le ultime volontà del fratello che intendeva donare alla Marina Militare sia cimeli e reperti relativi alle sue navigazioni, che il San Giuseppe Due.
Finalmente, dopo due anni il San Giuseppe Due è uscito dal suo alloggiamento ed è ritornato, anche se per brevissimo tempo, nel suo elemento naturale: il mare.
Infatti, l’imbarcazione è stata messa in acqua solamente per essere rimorchiata sino allo scalo di alaggio del cantiere anziate che dovrà ristrutturarla.
Durante il rimorchio, e sulla sella dello scalo
Chissà cosa avrà pensato “l’anima” del San Giuseppe Due quando sì è sentita nuovamente a contatto con quell’elemento da cui mancava da anni!
Senza dubbio, ha dimostrato la propria felicità reagendo molto positivamente durante il breve tragitto, infatti, non si è riscontrata alcuna infiltrazione “…non ha fatto una goccia d’acqua…”, com’è uso dire nel lessico marinaro.
Eccellenza del cantiere Palomba che la costruì più di quarant’anni anni fa?
Senza dubbio la maestria dei costruttori è stata rilevante ma, io sono anche convinto che il San Giuseppe Due abbia voluto dimostrare che:
- per lui non è ancora giunta l’età del “pensionamento”…
- non è arrivato il tempo di ritirarsi ed essere ammirato staticamente, vivendo esclusivamente nel ricordo delle sue glorie passate…
- la sua anima ha ancora voglia di solcare i mari, le onde ed essere in contatto con il grande elemento…
Il San Giuseppe Due sullo scalo del cantiere anziate.
Auguri San Giuseppe Due ed un pensiero affettuoso a colui che ti ha desiderato, concepito ed amorevolmente condotto in tante “avventure salate”, il Comandante Giovanni Ajmone Cat.
SCHEDA TECNICA
Motoveliero San Giuseppe Due
CANTIERE: A. Palomba & Eredi
LOCALITÀ: Torre del Greco (NA)
ANNO COSTRUZIONE: 1967/1968
ANNO AMMODERNAMENTO: 1972/1973
PARTICOLARI AMMODERNAMENTO: Costruzione plancetta/timoneria, in acciaio inox e sostituzione app/to motore.
- CAPITANERIA: Roma
- NOMINATIVO: I Y B J
- LUNGHEZZA: f.t. 16,00 mt
- LUNGHEZZA al gall/to: 14.80 mt
- LARGHEZZA al baglio: 4.70 mt
- IMMERSIONE media: 2.80 mt
- IMMERSIONE max: 3.10 mt
- STAZZA lorda: 25.35 tsl
- DISLOCAMENTO: 35.90 t
- ALTEZZA ALBERI: 7 e 6 mt
- BOMPRESSO orientabile: 2.00 a 1.00 mt
- ARMAMENTO VELICO: a feluca
- SUPERFICIE VELICA: 120 mt max
- VELE: Due vele latine, 2 fiocchi e scopamare, in tela di cotone, cavi in canapa e canapa incatramata
- SCAFO: In legno di quercia e iroko a fasciame semplice calafatato, munito di numerose chiavette passanti. Tagliamare corazzato e prora rinforzata da lamiere di acciaio inox da 4 m/m.
- TIMONE – ANCORE: Esterno con comando a catena. N° 2 ancore. Tipo ammiragliato con relative gru di capone. N° 1 verricello elettrico orizzontale con due barbotin e due campane.
- VELOCITÀ: Di crociera a motore circa 8 nodi, autonomia a 7.5 nodi con motore a 1300/1400 g/m circa 1500 miglia.
- APPARATO MOTORE:
N° 1 diesel Volvo-Penta – 6 cilidri in linea, testate separate, HP 205 – invertitore meccanico – Giunto pneumatico psi 2.8 – cuscinetto reggi – spinta SKF – E/Generatore
N° 1 diesel Volvo Penta 2 cilindri Kw 6.3 – N° 8 batterie da 24 v. N° 4 batterie da 12 v. – N° 1 E/compressore a 12 psi con riduttrici, serbatoio da 30 lt. - CAPACITA’ GASOLIO: 3.430 – max 3.780 lt
- ACQUA POTABILE: 514 – max 864 lt – Nota: n°2 casse di acqua sono trasformabili in depositi gasolio.
- OLIO: 120 lt
- CUCINA-RISCALDAMENTO: Cucina Mate- Cooker a gasolio con 2 bruciatori Centralina per riscaldamento con elementi radianti in ogni cabina.
- REFRIGERAZIONE: Un frigo da 500 lt e congelatore da 70 lt con un e/compressore.
- APPARATO RADIO: Tipo AV/GRC.105 ditta Elmer- Potenza 400W
Antenna stilo e filare – Banda laterale unica. - RADAR: SELENIA Raytheon mod.1020/6X portata 20 mg circa.
- ECOSCANDAGLIO: Echo-Sounder KODEN SR- 385/ A a 4 scale fino a 300 mt
- STRUMENTI NAVIGAZIONE: N° 3 bussole magnetiche – Cronometro Ulisse/Nardin – Radiogoniometro – n° 2 sestanti.
- ABITABILITÀ:
N° 4 cabine letto di cui 3 con acqua calda/fredda 1 saletta – 1 sala nautica – 1 cucina – 2 WC con doccia – 1 timoneria coperta (plancetta in acciaio) 1 sala macchina completa di attrezzature per le riparazioni e deposito pezzi di rispetto – 1 gavo – ne di prua per deposito cavi, pitture ecc.- Buona abitabilità per 6 persone. - MEZZI SERVIZIO E SALVATAGGIO/EMERGENZA:
N° 2 gommoni “Zodiac” Pirelli con due motori fuoribordo da 9 Hp e 12 Hp
N° 1 zattera di salvataggio “ Autogonfiabile” Pirelli per sei persone. Una pompa esaurimento sentina a mano, una pompa esaurimento collegabile al MTP. Barra del timone per comando diretto dello stesso. Un autorespiratore ad aria bi-bombole da 20 lt., materiale per immersioni.
Foto: Tito Mancini
Gentile Domenico,
purtroppo ci dispiace comunicarle che non sono disponibili i disegni per costruire il modellino del San Giuseppe Due, poiché il cantiere costruttore e progettista del relativo motoveliero non li ha mai diffusi.
La ringraziamo per averci contattato.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Sapete dove potrei reperire i disegni per costruire il modellino della S.Giuseppe due?
Da tempo non ho avuto più contatti. Vorrei conoscere la sorte del San Giuseppe.
Com.te Alfredo Arrotino Torre del Greco.
Grazie.
Egregio Comandante Mancini,
la ringrazio della sua cortese e immediata risposta, questa storia mi ha appassionato dal momento in cui da una porticina del cantiere ho visto la prua del San Giuseppe II.. “tutte le cose hanno un anima” e il San Giuseppe è una di quelle e lei sicuramente lo sa meglio di me.
Da alcune ricerche ho letto che anche il Comune di Anzio si era impegnato a contribuire ai lavori di questa meravigliosa imbarcazione che da quel di non ha più menzionato.
Non so quanto di verità c’è sugli articoli che ho letto, ma so di certo quanto poco impegno mettono i politici in ciò che dicono o sottoscrivono.
Si fanno tante belle manifestazioni tutti in pompa magna per apparire e poi finito..
Penso che il comune di Anzio avrebbe dovuto interessarsi e incentivare le riparazioni del San Giuseppe II…mi avrebbe fatto immenso piacere passeggiare per il porto e ammirare una imbarcazione come questa e immaginare le sue gloriose attraversate..invece mi tocca vedere quattro pericolose barche e un chiosco fatiscente poco curato. mah…sarò un po troppo sentimentale o uno scicco ma mi ostino a credere a un valore nobile quale la parola data e l’impegno.
Pochi giorni fa parlavamo con il Comandante della Mariremo Sabaudia Cv Antonello Alias che ha partecipato a una nostra conferenza e si evidenziava l’amore e la passione per il mare cercando di trasmetterla ai giovani un nobile esauribile ma soprattutto incentivante valore proprio comediceva il Comandate Ajmone Cat.
Ho provato a pensare che le riparazioni del San Giuseppe II potevano essere sponsorizzate con grande onore e orgoglio dai cantieri o in parte …i cantieri che grazie al mondo del mare hanno avuto lavoro e ricchezze per tanti anni oppure una volta messo in mare si potevano trovare risorse formative, culturali e turistiche per compensare i costi di riparazione e manutenzione..Oggi malgrado la crisi si inventano i draghi per fare soldi..anche noi nel nostro piccolo ci supportiamo attraverso i piccoli sponsor pur vedendo uno spreco di denaro assurdo dei nostri amministratori in attività ripetitive e ridicole.
Mi scusi lo sfogo forse ho preso troppo a cuore questa storia..ma leggendo nella mia mente ho immaginato l’ardore, la passione e la forza che spinse l’equipaggio e il San Giuseppe a compiere quella traversata. Cercherò di capirne di più perchè il comune fece promesse al vento quel vento che riusciva a muovere una barca come il san Giuseppe II portandolo in capo al mondo e allo stesso tempo il vento delle parole che lo hanno destinato a essere chiuso dentro un cantiere da diversi anni con una speranza di vederlo a vele spiegate per provare le emozioni di quei tempi..tutto passa ma i ricordi rimangono indelebili nella mente e incancellabili dal nostro cuore.
Comandante, ho letto della sua pregevole carriera e passione per il mare sono sicuro che nessuno meglio di lei possa capire cosa mi ha spinto a scrivere questa mia.
La ringrazio di cuore per il suo impegno e sopratutto per la sua risposta.
Un cordiale saluto,
Andrea Cafà
Associazione Voga Veneta Nettuno Anzio
Gentile Andrea.
Il Comandante Tito Mancini, che è stato a suo tempo un membro dell’equipaggio fornito dalla Marina Militare al Comandante Giovanni Ajmone Cat per la spedizione in Antartide, ha risposto al post dell’Associazione Voga Veneta del 22/03/2014 che in sostanza chiedeva aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori di ripristino sul San Giuseppe Due, sintetizzando in poche battute lo stato attuale dei medesimi.
In buona sostanza la mancanza di fondi ormai comune a tutti gli enti pubblici, visto lo stato critico dell’economia del ns. paese ha segnato uno stop di forza e speriamo, in attesa di tempi migliori, che si riesca a portare a compimento questi importanti lavori, in modo da far navigare la barca come quando andò in Antartide e ritorno.
Seguiamo con attenzione il San Giuseppe Due ed appena avremo notizie ed immagini sull’avanzamento dei lavori eseguiti, certamente le pubblicheremo qui su AMB ed insieme a Lei informeremo tutti i lettori che seguono questo capolavoro di motorsailer che fu costruito dai mitici Cantieri Palomba di Torre del Greco, ancora oggi altamente specializzati in questo tipo di imbarcazioni a vela e motore dalle caratteristiche di navigazione validissime e forse più uniche che rare.
Tranquillo che non lasceremo lei e tutti gli appassionati del San Giuseppe Due senza notizie e spero che presto possiamo essere presenti al varo che segnerà il suo ritorno nel grande elemento che tutti stiamo aspettando con ansia ed apprensione.
Grazie per averci contattato!
Saluti,
Giacomo Vitale
Vedo che l’ultimo post è rimasto alla data novembre 29th, 2012 at 01:33..
Che fine ha fatto il San Giuseppe Due donato dal Comandante Aimone Cat alla città di Anzio e alla Marina Militare????
Qualcuno ha una risposta? Sapete per caso a che punto sono i lavori di restauro a distanza di 3 anni? Sapete se per caso qualcuno ha mantenuto le promesse e accordi per questa magnifica donazione di grande nobile valore sociale… a seguito discorsi e tante belle parole?
Vi ripubblicherò questo post all’estremo fino a quando qualcuno abbia il coraggio di rispondere…
Gentile signora Esmé Lucas Havens,
la ringraziamo per la sua testimonianza che ci ha voluto lasciare circa il Comandante Giovanni Ajmone Cat, suo marito e le tante imprese che ormai fanno parte della storia di un modo di andar per mare tradizionale, basato sulla lettura delle stelle, il sestante, le carte nautiche e senza l’uso di alcuno strumento elettronico del tipo GPS, che oggi sono tanto in uso.
Nel caso voglia raccontarci qualche episodio particolare che ha vissuto a bordo del San Giuseppe Due insieme al Comandante Giovanni Ajmone Cat, saremo ben lieti di pubblicarlo su AMB, magari accompagnato anche da foto inedite.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Sono tanto contenta di aver letto che “San Giuseppe Due” e sotto restauro ed è stato salvato per la nazione come reperto storico di museo.
Conosco il “SG2” tanto bene per averci navigato per venti anni con mio marito Comandante Giovanni e ho fatto con le mie mani tanta manutenzione in quegli anni. Sego e catrame sulle cime, olio di lino su legno, che nostalgia per l’odore di quelle essenze tradizionali in uso sulle barche in legno di una volta.
Ho anche nostalgia per i tanti viaggi che ci portarono alle Isole Salvagem, Canarie, Santa Maria di Leuca e tante volte a Stintino. Ma il viaggio più importante fu quello che facemmo per tutto il 1992 in America durante le Colombiadi.
Bello il ricordo per il viaggio in Antartide con “San Giuseppe Due” ed il suo Comandante “Giovanni Ajmone Cat”.
Best wishes,
Esmé Lucas Havens
Che dire, in un paese senza memoria storica e orgoglio fa bene vedere che qualcuno ricorda un simile personaggio……
… il San Giuseppe merita un “bel profilo”. Più avanti vi chiederò aiuto per disegnarlo.
Caro Lazer_one,
ho aggiornato l’articolo con tutti i dati del San Giuseppe Due.
I dati mi sono stati gentilmente inviati dal Mario Camilli, responsabile dello scafo durante le gloriose avventure di questa fantastica Feluca.
Le foto che sono state precedentemente pubblicate, inviate da Tito Mancini, evidenziano il tipo di fasciame privo della sua corazza in restauro e verifica.
Ho letto il sito… vedo che come noi, la passione non ti manca!
Alex
è possibile avere delle informazioni sulla scafo?
Quali accorgimenti sono stati presi per navigare nelle acque antartiche?
Ho in mente la Fram e l’Endurance che avevano il fasciame quadruplo (!)
Buona sera a tutti…
Ho inserito delle foto durante i lavori di restauro del San Giuseppe Due dei cantieri Palomba; foto BN realizzate dal C.te Tito Mancini con una eccezionale macchina fotografica; fantastico il San Giuseppe… bellissime le foto!
Alex
Avendo avuto il “piacere” di navigare verso l’Antartide vi seguirò con attenzione come seguo altre navi…
Carissimo Antonio,
il C.te Tito Mancini, mio amico fraterno ed ex componente dell’equipaggio al momento della spedizione portata a termine con successo in Antartide, segue per noi l’evolversi dei lavori.
Al momento sembra la situazione sia in evoluzione rispetto a quanto abbiamo già mostrato con un servizio di cui al link: San Giuseppe Due nuovamente in mare
Da informazioni acquisite qualche ora fa i lavori procedono regolarmente, anche se con molta lentezza dovuta alla particolarità tecniche di costruzione. Ricordo si tratta di un esemplare unico costruito appositamente per navigare in acque particolari e molto perigliose.
Continua a seguirci ed appena acquisiamo nuove immagini sull’evoluzione dei lavori di restauro, pubblicheremo un articolo di aggiornamento…
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Come procedono i lavori?
Ci sono delle immagini?
Caro Giuseppe,
siamo contenti per quello che dici di noi ed Altomareblu e quando vuoi scrivici, ti risponderemo sempre.
Per i lavori di restauro sul San Giuseppe Due, li documenteremo costantemente fino alla fine dei lavori e ti informeremo quando la barca sarà varata.
Un caro saluto,
Giacomo
Preg.mo Giacomo,
sono onorato della tua risposta ed ho gia’ letto e visto tutte le foto ancor prima del mio commento. Ad ogni modo spero, navigazione permettendo, di restare in contatto con Altomareblu!!! E perche’ no’ postare altri commenti in questo favoloso sito a misura per noi gente di mare grazie mille!!!
Aspettando di ricevere il vostro invito.
Caro Giuseppe,
ti accontento subito e se vai al seguente link, troverai un pezzo scritto dal Comandante Tito Mancini, che è stato uno dei membri dell’equipaggio del san Giuseppe Due che ha fatto parte della spedizione al Polo Sud… in cui puoi leggere le ultime notizie e vedere le ultime immagini della barca prima di essere restaurata, per poi ritornare in mare a navigare per fini didattici e storici.
Occorrerà ancora qualche anno prima che i lavori di restauro del San Giuseppe siano completati ed appena sapremo la data del varo, ne daremo notizia su Altomareblu e sarai, di conseguenza avvisato per poter essere presente al varo. L’unità si trova in un cantiere di Anzio specializzato nella costruzione e riparazione di questo tipo di unità.
Ti saluto, certo di averti fatto cosa gradita per le notizie che ti abbiamo comunicato.
Giacomo Vitale
Preg.mo Giacomo,
ho un “mare” da raccontare su questa imbarcazione. Quello che ho scritto è soltanto uno stralcio di un ricordo stupendo. Il comandante Giovanni ci omaggiava spesso della sua presenza durante i periodi di permanenza a Torre.
Lo conobbi per la prima volta durante il mio primo imbarco su di un imbarcazione torrese. Era lì di fianco a noi ormeggiato… mi sembra ancora di sentire quel profumo di legno che emanava misto a quello della canapa dei cordami, un profumo intenso che ancor oggi mi ricorda il San Giuseppe Due.
Mi farebbe tanto piacere poterlo rivedere del vivo, ma non so dov’è e sarei davvero onorato di poterci essere il giorno del nuovo varo.
Spero che mi darai un giusto indizio.
Caro Giuseppe,
è bello leggere quello che hai esposto con tanto amore e piacere, descrivendoci in poche battute del magnifico San Giuseppe Due costruito dai noti Cantieri Palomba di Torre del Greco. Da una feluca a vela latina ricca di tradizioni marinaresche che stanno scomparendo, siamo felicissimi che la sorella del compianto Comandante Giovanni Ajmone Cat, con il suo dono alla Marina Militare, interpretando i desideri del fratello, questa testimonianza storica, ricca di tradizioni della nostra migliore marineria Torrese, abbia anche ispirato a suo tempo giovani come te, a diventare uomini di mare.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Il San Giuseppe Due è nato a due passi dalla mia casa!!!! Sin da piccolo l’ammiravo ogni qualvolta entrava in porto a Torre del Greco per essere alata nei cantieri Palomba!!! Ricordo come se fosse ieri, dalla mia finestra l’ho ammirata ed ebbi anche il piacere di conoscere il comandante Ajmone Cat nel 1988!!! Ero ancora un ragazzino ma gia’ attratto dal fascino della vita di mare !!! Ricordo che era il tema preferito dei miei disegni ed è stata un icona importante per me e ispirandomi a diventare un uomo di mare!!!
Non ho perso mai di vista il San Giuseppe Due ed attendevo da tempo una notizia del genere a dir poco stupenda!!!
Onore al San Giuseppe due e spero presto di rivederla in navigazione in rotta verso Torre del Greco!!!!
Giuseppe
Sottufficiale
Marina Mercantile Italiana
Mi auguro di cuore che il San Giuseppe II che ebbi la fortuna di conoscere al largo di Stintino tanti anni fa,
diventi una nave scuola della Marina Militare da utilizzare nei vari raduni per barche storiche nonchè adibita a museo quando in rada. Penso che solo la Marina possa mantenere tutti gli oneri economici per una corretta manutenzione del San Giuseppe due affinchè ne venga preservata la memoria e l’integrità dell’imbarcazione per tutti gli anni a venire.
Francesco Luzzu
Spero tanto che il “San Giuseppe due” del Comandante Giovanni Ajmone-cat,
possa essere guardata da chi mai l’ha vista, cosi’ come tutti i cimeli e ricordi dei suoi viaggi. Spero che l’affidamento alla Marina Militare renda possibile questo, che sara’ anche rendere onore a lui, alla sua cara memoria.
Giuliana Storti
Che bella notizia!
Le immagini sono chiare ed inequivocabili, il S.Giuseppe II è finalmente in restauro!!!
Quale sarà il suo futuro?
Alex