Antonio Soccol, giornalista nautico

Antonio Soccol, definito il direttore di AltoMareBlu e amico del mare e della storia nautica. Pilota e storico del mondo della nautica.

L’eclettico Antonio Soccol è stato:

Giornalista, editorialista, scrittore, direttore di testate, editore, consulente editoriale, ghost-writer, pilota offshore, motonauta , subacqueo, fotoreporter ma, per citare le sue stesse parole:

Il mare mi ha dato tutto: allegria, dolore, economia, nemici, soddisfazioni, fatica, amarezze, povertà, amicizie, sesso. Vita.

Raccontando di mare e di tutte le persone che ha incontrato, ha anche affermato:

Ho frequentato, con cordialità e parlando di mare, l’avvocato Gianni Agnelli e l’ing. Carlo Riva. Un elenco lungo una vita che potrebbe esser degno di una enciclopedia: tutta gente che il mare l’ha scritto, fotografato, studiato, cantato, dipinto, raccontato, tradotto, analizzato, corso, navigato, difeso, lavorato. Vissuto.

Amo e ho amato questa “gente”. Non il mare…

Qui c’è una parte del lavoro di Antonio Soccol così come da lui voluto, un punto di riferimento per i posteri in un ambiente libero, a testimonianza del fatto che i libri e le pubblicazioni si possono occultare, nel web invece no.

Una testimonianza per i posteri, un angolo di cultura, di un uomo come pochi se ne possono conoscere in vita.

Don Aronow The Cigarette

Rock around the States (6): Don Aronow

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Sulla vita di Don Aronow sono stati scritti migliaia di articoli e due libri. Tony Scott e la Fox 2000 ne hanno fatto un film, scritto da Michael A.M. Lerner insieme a Jeff Shapiro e Alan Hecht. Dalla vita del pilota è stato inoltre tratto un documentario indipendente realizzato da Max Alvarez.
Antonio Soccol

La Barca non e’… (28° puntata) – Una barca per tutti

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C’era un “pezzo” stupendo di Mauro Mancini in materia che raccontava d’esser andato in barca (a vela) da Viareggio a Anzio (se ricordo bene) in una notte di primavera: sosteneva che era stata una delle più belle notti della sua vita. La confrontava poi, quel grande giornalista, con l’ipotesi di fare lo stesso percorso via terra. E concludeva che, a farlo, vi avrebbe perso qualche mese di vita… Tutto ciò più di trenta anni or sono. Immaginate oggi. Eppure…Torniamo al mercato. Un lancio di agenzia mi informa che: “Anche se il mese di dicembre ha segnato soltanto un +3% in valute locali, il gigante del fast fashion H&M chiude l'ultimo quarter fiscale con vendite in aumento dell'8% e l'intero esercizio con un +11%. Le stime per il mese di gennaio sono di un incremento dei ricavi (sempre in valuta locale) dell'8%.”
giornalista nautico

La barca non e’ un’ auto (27ma puntata) La patente nautica? In 16 ore (meno due pause – pranzo)

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A giocare con Google talvolta ci si può far anche del male. Quanto meno: io me lo son fatto. Ho digitato sul famoso motore di ricerca quattro paroline: “patente nautica a motore” e, in 0,33 secondi, Google mi ha dato 125.000 (centoventicinquemila) siti web dove, possibilmente, si parla di patenti nautiche. La larga maggioranza è data da scuole, sparse su tutto il territorio nazionale. Moltissime di queste propongono corsi della durata di 2 (due) giorni per la licenza entro le 12 miglia! Un’arte difficile come quella del “navegar” si apprende in così poco tempo? Ma siamo matti? E’ stato qui che ho sentito una fitta al cuore, che mi son fatto male.
direttore Antonio Soccol

E’ la nautica, bellezza! – La barca non è un’ auto… (XXVI puntata)

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Un lettore mi scrive: “Secondo me la barca andrebbe meglio paragonata a un camper piuttosto che a una macchina, e l’automobile a un motoscafo”. Non è chiarissimo: il motoscafo non è una barca? Vabeh, si vede che per lui, “barca” non vuol dire “imbarcazione di dimensioni modeste per trasporto di persone e cose” come sostiene lo Zingarelli ma significa “scafo con cabina”. Non è grave ma comunque
Merrick Lewis

Rock around the States (5): Merrick Lewis

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Di Merrick Lewis, in Italia e negli anni Sessanta, si diceva che fosse il “re dell’alluminio”. In realtà era il proprietario della “The Alliance Machine co.” di Alliance, un paese che si trova nello Stato dell’Ohio e l’azienda era considerata semplicemente “la più importante al mondo nella costruzione di gru”. Sempre in Italia, si raccontava anche che Lewis fosse così pazzo e ricco al punto da essersi, una volta, comprato un autentico castello francese e, poi, di averlo fatto smontare pietra su pietra, trasportare ad Alliance e qui ricostruire
Rene & Gale Jacoby

Rock around the States (4): Rene & Gale Jacoby

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Rene e Gale erano davvero due americane “allegre e piuttosto temerarie”. E il fatto che fossero madre e figlia, aumentava il loro fascino.Componevano il primo equipaggio totalmente femminile della storia dell’offshore. Personalmente le avevo conosciute proprio in occasione di quella famosa Viareggio-Bastia-Viareggio del ’65 nella quale io ero “ispettore alle verifiche tecniche degli scafi iscritti” e alla quale le due americane avevano partecipato pilotando un esemplare del magnifico “Settimo Velo Special” della Navaltecnica di Anzio: un progetto di Renato “Sonny” Levi sulla lunghezza fuoritutto di 24’ (7,31 m) e spinto da una coppia di Mercruiser per complessivi 450 cv
Giorgio Tognelli & Bango

FC 155 Bango – confortevole fast commuter firmato da Renato “Sonny” Levi

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Il nome come dichiarato dallo stesso “Sonny” Levi, significa: “Fast Commuter da 15,5 metri, avevo usato per la prima volta la definizione fast commuter verso la fine degli anni Sessanta per presentare il G 50 di Gianni Agnelli e successivamente il Barbarina di Mario Agusta, l’Hidalgo di Roberto Olivetti eccetera.Tutte queste erano barche da 11 o 12 metri e svolgevano la loro navigazione lungo le coste italiane e francesi con una autonomia di circa 200 miglia. Questa nuova unità invece, doveva avere le stesse caratteristiche “filosofiche” ma, doveva garantire una vita più comoda anche con mare formato
Sonny Levi 2010

Autori di AltoMareBlu

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Breve curriculum degli autori di AltoMareBlu e i link di riferimento per vedere quanto hanno scritto nel blog che parla di nautica. Si parte dalla fonte d'ispirazione per la realizzazione di questo blog "Sonny" Renato Levi a tutti gli altri scrittori, giornalisti ed esperti di materie nautiche, di restauro, giornalismo nautico ecc.

La barca non è un’ auto… (25° puntata) – Inventare l’ombrello? Si!

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Com’è noto l’Aspronadi è l’Associazione dei progettisti della nautica da diporto. L’architetto Lenzi (yacht designer) mi scrive:Una provocazione così non poteva cadere nel vuoto...! Altro che! Non solo l'Aspronadi risponde ma si impegna a farlo in modo sempre più incisivo e diffuso. Mi permetto di dire che, con rinnovato vigore, l'associazione da un anno a questa parte ha preparato e prepara interventi in questa direzione. Sempre più siamo consapevoli, come progettisti, degli obbiettivi a cui dobbiamo mirare. E sono fiera di aver riscontrato che tra i membri (con le solite eccezioni che confermano le regole) ci sia la voglia di puntare i piedi sulla professionalità piuttosto che sull'assecondare il mercato. Ed è per questo che affrontiamo il lungo percorso verso l'obbiettivo con un passo dietro l'altro...Aricolo di Antonio Soccol, selezionare il titolo per visualizzare l'articolo.

Un uomo troppo intelligente: Carlo Marincovich

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Fu così che conobbi Carlo Marincovich. Mi avevano chiesto di aiutare a “portar dentro” ai padiglioni della Fiera del Mare quei pacchi di numero “zero” della nuova pubblicazione. Il primo Salone di Genova si sarebbe inaugurato il giorno dopo e nessuna automobile poteva ormai più entrare nell’area espositiva: per questo il trasporto, dal parcheggio allo stand, doveva esser fatto a mano, visto che nessuno aveva pensato di trovare/recuperare un carrello

Rock around the States (3): Jim Wynne

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La storia di questo “ingegnere” è molto interessante. E ricca anche di parecchi punti di domanda. Molti sostengono che sia stato uno “starter” (cioè uno che ha inventato delle cose). Altri ritengono che sia stato un furbetto con tendenza al plagio. La storia non gli dà ragione ma nulla esclude che “certe cose nostrane” lui non le sapesse davvero...Jim Wynne raccontato da Antonio Soccol, selezionare il titolo per visualizzare l'articolo.

La barca non è un’ auto… (XXIV puntata) – C’era una volta la barca

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Per il Salone, ho “risuscitato” quell’investimento e mi sono agghindato da “potenziale acquirente di un yacht” e, così camuffato, sono andato in giro per gli stand per vedere come girava il vento in quel di Genova. Confesso altresì che, per migliorare il travestimento, ero andato anche dal barbiere (barba e capelli) e avevo indossato un paio di occhiali da sole panoramici. Seguito da lontano da Carlo Ramerino, fotografo di Barche che, dotato di potente teleobiettivo, doveva da lontano testimoniare i miei incontri, ho iniziato il mio “giro”. Ecco il diario di bordo di quel giorno di crociera a terra...Articolo di Antonio Soccol