Antonio Soccol, giornalista nautico

Antonio Soccol, definito il direttore di AltoMareBlu e amico del mare e della storia nautica. Pilota e storico del mondo della nautica.

L’eclettico Antonio Soccol è stato:

Giornalista, editorialista, scrittore, direttore di testate, editore, consulente editoriale, ghost-writer, pilota offshore, motonauta , subacqueo, fotoreporter ma, per citare le sue stesse parole:

Il mare mi ha dato tutto: allegria, dolore, economia, nemici, soddisfazioni, fatica, amarezze, povertà, amicizie, sesso. Vita.

Raccontando di mare e di tutte le persone che ha incontrato, ha anche affermato:

Ho frequentato, con cordialità e parlando di mare, l’avvocato Gianni Agnelli e l’ing. Carlo Riva. Un elenco lungo una vita che potrebbe esser degno di una enciclopedia: tutta gente che il mare l’ha scritto, fotografato, studiato, cantato, dipinto, raccontato, tradotto, analizzato, corso, navigato, difeso, lavorato. Vissuto.

Amo e ho amato questa “gente”. Non il mare…

Qui c’è una parte del lavoro di Antonio Soccol così come da lui voluto, un punto di riferimento per i posteri in un ambiente libero, a testimonianza del fatto che i libri e le pubblicazioni si possono occultare, nel web invece no.

Una testimonianza per i posteri, un angolo di cultura, di un uomo come pochi se ne possono conoscere in vita.

Il mio Salone

Il mio Salone 2008 – Il signor “ufficio tecnico” non va per mare

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Quando vado al Salone di Genova finisce sempre che mi arrabbio: non so bene con chi perché oggi i nomi dei progettisti sono quasi sempre “segreti”. Le barche vengono disegnate, in larga maggioranza, dall’ “ufficio tecnico del cantiere” che deve essere persona di grande fantasia e modesta esperienza di mare. Anzi, secondo me, per mare non ci va proprio. Mai....Articolo di Antonio Soccol, selezionare il titolo per visualizzare l'intero articolo.

Un napoletano alla Vogalonga

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Antonio da sempre me la menava con la Vogalonga. Tutte le volte che gli affidavano la direzione d’un nuovo periodico (o d’uno vecchio bisognoso di rianimazione) lui ci cacciava dentro un reportage sulla Vogalonga. Fotografie di Enrico Cappelletti. Una festa di colori, facce stravolte dalla fatica, occhi d’orgoglio, acqua, merletti di marmo, Venezia. Io già amavo Venezia. Come tutti. Venezia è patrimonio dell’umanità, dunque appartiene a tutti e a ciascuno. Un po’, anzi: parecchio di più ai veneziani. Che hanno inventato la Vogalonga innanzi tutto per ribadire il loro diritto al possesso della già Serenissima. E per attirare l’attenzione della pubblica opinione sui problemi della città ricamata sulla laguna e minacciata dall’acqua alta, dal moto ondoso, dall’invadenza di milioni di foresti che la percorrono, la calpestano, la insudiciano ma portano schei, soldi, valuta pregiata finché circolava la lira perché adesso circola l’euro che è valuta pregiatissima. Questa faccenda della Vogalonga mi intrigava

La barca non è un auto (XXIII puntata) – Una crociera (a motore) alla velocità di una barca a vela (veloce)

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Una crociera di Antonio Soccol in Sicilia con Exocetus Volants... Dopo un congruo numero di giorni e dopo aver fatto il giro di tutto quell’arcipelago sono rientrato al mio porto d’armamento. Sempre con i motori a 1.100 rpm. E’ stato molto bello. Non si è rotto niente di niente. Ah, scordavo: ho consumato il 75 per cento in meno, rispetto alla stessa crociera fatta l’anno scorso a tutta manetta. Dice: “E non lo sapevi?”. “Sì, certo. Lo sapevo, lo so da sempre che se non apri non consumi. Ma non lo avevo mai fatto”. Adesso ho imparato.

Rock around the States (2) – Richard “Dick” Bertram

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Dick Richard Bertram.Nel 1948 e ’49 aveva vinto il campionato del mondo di vela nei “Lightning” (il monotipo, classe internazionale, progettato nel 1929 da Olin Stephens). Nel 1949, ’50 e ‘51 aveva vinto (con tre barche diverse) il Southern Ocean Racing Championship. E, sempre nel 1951, aveva vinto la sua prima regata transoceanica, la Avana-San Sebastiano, a bordo di “Malabar XIII°”. Nel 1958 faceva parte, come responsabile di coperta, dell’equipaggio di “Vim”, una delle barche americane impegnate nelle gare eliminatorie per la scelta dello scafo...
giornalista nautico

Rock around the States (1): Mercury e Everglades

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Eravamo nei primissimissimi anni Settanta, il romanzo di Fenimor lo avevo letto appena diciassette/diciotto anni prima e lo ricordavo benino. E, per di più, in quel momento mi trovavo nelle Everglades che sono in Florida, ad un paio di ore di macchina da Miami e non sul fiume Hudson...Articolo di Antonio Soccol
salone nautico genova 2008

Il nuovo non e’ bello e il bello non e’ nuovo (3°) – Barche “da porto” o da diporto?

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Il 28 giugno scorso, all’indirizzo informatico che figura sotto la mia firma negli articoli che Barche mi pubblica, ricevo una e-mail da parte di Sergio Abrami, progettista di barche. Stranamente la mail non ha né testo né allegati. Rispondo al mittente con un laconico: “Errore o dimenticato qualcosa?”.Poco dopo ricevo un’altra mail dallo stesso Abrami. Anche questa assolutamente vuota. Rispondo nuovamente segnalando la cosa e suggerendo l’utilizzo di un mio altro indirizzo informatico. Finalmente il 7 luglio entro in possesso di un testo leggibile e di alcuni preziosi “allegati”. Uno di questi è il pdf di un depliant in cui si dice che il 4 luglio ci sarebbe stato a Messina un interessante convegno per il terzo Congresso “Sea-Med” organizzato dall’Università di Messina. Troppo tardi.Selezionare il titolo per visualizzare l'articolo.

Perche’ AltoMareBlu

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In meno di quattro mesi, il Registro Levi ha accolto oltre cento imbarcazioni disegnate dalla magica matita del più valente progettista di scafi veloci a motore della nostra epoca e il blog è stato oggetto di studio e valutazione da parte di migliaia di visitatori, moltissimi dei quali provenienti anche da paesi stranieri: dalla Gran Bretagna agli Usa, dalla Germania alla Cina, dal Giappone alla Svezia eccetera.Così, per dare il nome più opportuno a questa straordinaria raccolta di elementi, testi, progetti, piani di costruzione, immagini, giudizi, opinioni, racconti, ricordi, aneddoti e notizie inerenti il mare e le sue barche e, ovviamente, al contenitore ufficiale del “Registro Internazionale Storico delle Carene di Renato “Sonny” Levi”, nasce ora www.altomareblu.comSelezionare il titolo per visualizzare l'articolo.

Il nuovo non e’ bello e il bello non e’ nuovo (2)

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Beh, la prima puntata di "Il nuovo non è bello, il bello non è nuovo", apparsa sul forum di Barche di Agosto, ha creato un pò di subbuglio. Mi hanno scritto in molti sostenendo grossomodo l’ipotesi della mutazione contro la quale è del tutto inutile erigere la Grande Muraglia quanto rimpiangere il bel "glorioso" passato ormai irrimediabilmente perduto “Le barche di oggi sono più belle e più sicure di quelle dei “suoi” anni Sessanta - Antonio Soccol

La barca non è un’auto (XXII puntata) – Quando il gioco si fa duro

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Giusto un anno fa, su questa rivista (Barche), proponevo l’idea e l’esigenza di studiare una bio-barca: carena più efficiente e trasmissioni migliori. Il tutto garantiva circa il 40 per cento di risparmio energetico. Un paio di mesi dopo, con anticipazione mondiale da parte di Barche, scoppiava la bomba dello studio di progetto per uno scafo da 100 metri e capace di filare 100 nodi. Lo studio è stato fatto, la barca no. Non ancora, per lo meno. Ma è probabile che quello possa esser considerato il sogno per l’ultima “brioche” di un popolo ormai senza più pane

Plagiare, copiare, imitare

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Plàgio per lo Zingarelli è “appropriazione, totale o parziale, di lavoro altrui, letterario, artistico e sim., che si voglia spacciare per proprio”. Copiare, per lo stesso vocabolario, significa: “ trascrivere illecitamente un testo altrui” ma anche: “ripetere i concetti, la maniera, lo stile di un autore facendoli propri”. Imitare, ha quattro verdetti: 1° “adeguare la propria personalità o il proprio comportamento a un determinato modello”; 2° “riprodurre con la maggior approssimazione possibile”; 3° “simulare”; 4° “possedere l’apparenza di qualcosa”.Selezionare il titolo per visualizzare l'articolo.

Un grande atto d’amore: il restauro della “Serenissima”

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Questa è la storia di un grande atto d’amore. Arrossendo un po’, l’uomo che l’ha vissuta, la definisce semplicemente “una scommessa”, come se in amore tutto non fosse sempre una tremenda e quasi improba sfida. Il restauro della “Serenissima” articolo di Antonio Soccol

Sic transit gloria mundi

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Jacques Yves Cousteau, il “Comandante Cousteau”, “le Commandant” per tutti. Era famoso per un sacco di cose ma soprattutto per quella straordinaria serie di documentari , “The Undersea World of Jacques Cousteau”, girati per la M.G.M. e distribuiti in tutto il mondo.Seleziona il titolo per visualizzare l'articolo.