Restauro: Drago Italcraft – rivoluzionario e storico progetto di Renato Levi
Del rivoluzionario Italcraft – Drago progettato dall’ing. Levi dedicammo un articolo verso la fine del 2006, circa dieci anni fa,
Esperto di restauro e consulente tecnico di Altomareblu, per recuperare barche eccezionali come quelle realizzate dall’Ing. Renato Levi.
Del rivoluzionario Italcraft – Drago progettato dall’ing. Levi dedicammo un articolo verso la fine del 2006, circa dieci anni fa,
Eccoci arrivati al nostro penultimo appuntamento con i nostri lettori in cui presentiamo il Sonny Vega 318 ultimato e che spero possa piacere ai tanti appassionati che nel corso di questo restauro ci hanno seguito e che mi hanno contattato ringraziandoci per le notizie tecniche che abbiamo fornito, anche per altri appassionati che hanno voglia di restaurare un motoscafo bello da 18 piedi e dalle linee di carena filanti, con una stellatura che ne assicura una corretta e veloce planata.
La scrittrice Valentina Macchi racconta con intensa partecipazione, emozione ed ammirazione, in questo libro scritto in inglese, la storia di una barca offshore “Shady Lady” disegnata da un noto progettista inglese di barche Don Shead e costruita a Souter – Cowes nella speciale ed unica isola di Whgit
“La Spina” il primo yacht Baglietto 12 metri Stazza Internazionale costruito in Italia. Nella storia dello yachting i 12 metri S.I. sono considerati i racer più eleganti. Nel 1929, quando fu varato, pochi yacht erano registrati in questa classe ed erano in gran parte americani, inglesi, scandinavi e tedeschi
La triste agonia di Karama terminò nel 2010, quando qualcuno che non merita nemmeno di essere nominato… ne ordinò la distruzione in un modo ignobile. Un cittadino statunitense di Atlanta, “Steve Thornton” trovandosi a Salerno per lavoro vide quel capolavoro del Karama e lo immortalò prima che fosse distrutta, presentandovi in esclusiva su AMB il suo ricordo prima di essere brutalmente demolita
Recentemente ci ha scritto Piergiorgio, un appassionato di carene Levi, raccontandoci la storia di una barca che l’ing. Renato “Sonny” Levi aveva progettato per il Cantiere Dual Craft, ma che nello specifico l’aveva fatta costruire con una disposizione del pozzetto ed interni secondo le sue richieste… ma leggete l’incredibile storia
Si procede con la sostituzione della coppia di Aifo con una coppia motori Volvo Penta 200 TD. Questa barca classica è stata veramente fortunata e nel suo iter di vita è finita nelle mani si due fratelli che l’anno curata e continuano a curarla in modo attento e competente. Si conclude qui la storia di questo modello di Sarima Special…
La ex unità della Guardia di Finanza G 42 NUVOLETTA è stata acquistata da un privato che, partendo da un progetto di base validissimo, l’ha modificata realizzando l’unità che potete vedere nelle foto di seguito pubblicate, eseguendo una trasformazione ed una ristrutturazione radicale molto interessante
La barca necessita di una ristrutturazione totale, insieme ai suoi motori originali che sono stati sbarcati. L’armatore riferisce che si tratta di una bella realizzazione semi-sportive dell’epoca, tanto che il giorno del varo, un giornale locale di Anzio la ribattezzò in un articolo “la Ferrari del mare” per le sue line belle e accattivanti
le foto della barca ormeggiata suscitano in me una certa emozione perché mi riportano alla mente gli anni ’70 in cui queste barche classiche erano in voga ed i ricordi sono tantissimi… il fascino di una barca di legno è assolutamente incomparabile con quello delle barche odierne che, se pure costruite con materiali evoluti e di nuova concezione, sono comunque barche “senza anima” perchè nascono da una formula chimica
Il Baglietto 18 M fu costruito dai Cantieri Navali Baglietto di Varazze (SV) dal1966 in un numero di esemplari limitato. Tale Cantiere ha oltre 150 anni di storia ed ha costruito barche a motore, navi a vela, mas durante la seconda guerra mondiale, motoscafi, motovedette per la GdF, barche a vela, aliscafi ecc
Gli armatori confabulano con meccanico e carpentiere le scelte tecniche imminenti per il Sarima Blue Scar.. Il restauro del 2009 si è reso necessario a causa principalmente dei motori Aifo diesel che erano stati imbarcati al posto dei Mercruiser 110 HP efb benzina che erano vecchi come concezione, costosi come gestione ed ormai inaffidabili data l’età,
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