Antonio Soccol, giornalista nautico

Antonio Soccol, definito il direttore di AltoMareBlu e amico del mare e della storia nautica. Pilota e storico del mondo della nautica.

L’eclettico Antonio Soccol è stato:

Giornalista, editorialista, scrittore, direttore di testate, editore, consulente editoriale, ghost-writer, pilota offshore, motonauta , subacqueo, fotoreporter ma, per citare le sue stesse parole:

Il mare mi ha dato tutto: allegria, dolore, economia, nemici, soddisfazioni, fatica, amarezze, povertà, amicizie, sesso. Vita.

Raccontando di mare e di tutte le persone che ha incontrato, ha anche affermato:

Ho frequentato, con cordialità e parlando di mare, l’avvocato Gianni Agnelli e l’ing. Carlo Riva. Un elenco lungo una vita che potrebbe esser degno di una enciclopedia: tutta gente che il mare l’ha scritto, fotografato, studiato, cantato, dipinto, raccontato, tradotto, analizzato, corso, navigato, difeso, lavorato. Vissuto.

Amo e ho amato questa “gente”. Non il mare…

Qui c’è una parte del lavoro di Antonio Soccol così come da lui voluto, un punto di riferimento per i posteri in un ambiente libero, a testimonianza del fatto che i libri e le pubblicazioni si possono occultare, nel web invece no.

Una testimonianza per i posteri, un angolo di cultura, di un uomo come pochi se ne possono conoscere in vita.

La barca non e’ un’auto (VII puntata)

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La barca non è un'auto (VII puntata) di Antonio Soccol pubblicato nella rivista nautica "Barche" nel Luglio 2007. Per visualizzare l'intero articolo e le immagini, seleziona il titolo e buona lettura.

Ol’Man River: viaggio alla ricerca dell’anima del Mississippi

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di Antonio Soccol. Prendete la canzone "Ol' Man River", così come la canta Ray Charles. Prima c'è un coretto che racconta quasi tutta la storia, ed coretto un pò melensoromaticosdolcinato. Poi attacca lui, con quella sua voce inconfondibile: aspra, anzi "acre e grinzosa" come dice Luciano Federighi e scura e densa. E subito l'atmosfera cambia, il melenso diventa dramma, la nenia accetta la sfida e si trasforma in denuncia. E' un contrasto cercato, voluto: inquietante.

La barca non è un’auto (VI puntata) – Antonio Soccol

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Per le barche: secondo dati riportati dall'UCINA (Unione Nazionale Cantieri e Industrie Nautiche e Affini), nel 2005, sarebbero state prodotte nel mondo 827mila imbarcazioni, il 90 per cento delle quali negli Stati Uniti d'America. In Italia (escludendo i gommoni e le barche per motori fuoribordo) la produzione complessiva è stata di 2.297 esemplari.Produzione realizzata da quanti operatori? All'incirca 700 (sono infatti 716 i "codici costruttori" esistenti in Italia). Il che dà una media di 3,2 barche all'anno per ciascuno di loro. In totale, immatricolate in Italia, ci sono oggi 73.311 imbarcazioni di cui il 67 per cento (pari a 58.294 esemplari) è di scafi con motori entrobordo o entrofuoribordo mentre il rimanente è dato da un 3% di natanti per motori fb e dal 30% di barche a vela.Per visualizzare l'articolo, selezionare il titolo.
boomex

Boomex di Antonio Soccol

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Boomex; in navigazione, in planata, barche sempre in perfetto assetto di navigazione, descrizione e dati tecnici di questa innovativa invenzione per la motonautica...

La Barca non e’ un auto (V Puntata)

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Ho battuto su Google "pneumatici per auto" e in 0,15 secondi il motore di ricerca mi ha fornito 1.660.000 (un milioneseicentosessantamila) indirizzi/citazioni web di cui 392.000 per i pneumatici Pirelli. Subito dopo ho digitato sullo stesso motore "eliche per barche" e, il motore di ricerca, in 0,18 secondi, mi ha proposto 190.000 (centonovantamila) potenziali citazioni/links...
gianni roghi

Gianni Roghi, ricercatore di professione giornalista

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Il 16 giugno 2007 Gianni Roghi avrebbe compiuto 80 anni se non fosse stato ucciso da un elefante in Africa nel 1967, a nemmeno quarant'anni. Vogliamo ricordare la sua affascinante figura di giornalista, subacqueo, archeologo, etnologo, biologo, campione di sci, pilota Ferrari, scrittore con una Mostra fotografica (oltre 100 immagini tratte dai suoi reportages, per gentile concessione dell'archivio RCS) dal 29 maggio al 2 luglio, arricchita da tre serate speciali...
Ramcraft 32

La barca non è un auto (IV puntata)

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... Il tutto continuò finchè nel 1972 Carlo Riva non si stufò e iscrisse un suo Aquarama alla gara motonautica Londra-Montecarlo, una prova straordinaria in 15 tappe e lunga ben 2.544 miglia marine (4.715 chilometri). Affidato alla straordinaria guida di Gianfranco Rossi (Renato Mazzolini e Ettore Andenna era gli altri due membri dell'equipaggio)...
La barca non è un auto

La barca non è un auto (III)

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Avete mai pensato di comprarvi una automobile senza cambio? No, non intendo dire con un cambio automatico o di quelli di ultimo grido ricavati dalle esperienze di F.1. No, no: non quelli. Proprio senza del tutto: solo con una marcia in avanti quella che volete voi: la prima, la seconda, la terza e la retromarcia e basta.No, vero. Non l'avete mai pensato perchè il cambio è indispensabile per la guida dell'auto: la prima per muoversi dal parcheggio, la seconda per incrementare la velocità, eccetera e poi tutto il resto: scalare le marce in curva, in salita, usarle come freno-motore in discesa eccetera eccetera.Eppure molti, moltissimi comprano la loro "auto che naviga" senza il cambio
Panarea di Antonio Soccol

A life in the sun – di Antonio Soccol

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A life in the sun, storia di marinai ambientata a Panarea di Antonio Soccol. Lo spettacolo stava per iniziare. Come ogni sera avevo gettato l'ancora del mio "Exocetus volans" ad un centinaio di metri dal molo di Panarea, tenendomi sul lato nord (verso Stromboli, per capirci) in modo da non perdere alcun dettaglio del fenomenale e puntualissimo show che andava in scena alle 19,29 precise di ogni giorno d'agosto...
Barche da IgNobel e Relative Trasmissioni - eliche di superficie

Barche da IgNobel e Relative Trasmissioni – eliche di superficie

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Capii d'esser stato scoperto:ero nella sala stampa del quarantaseiesimo Salone Nautico Internazionale di Genova, l'ultimo della serie. Avevo detto (e, soprattutto, scritto su queste pagine di Barche) che a quel Salone non ci sarei andato e invece c'ero. Poco contava che i motivi che mi avevano spinto ad andarci nulla avessero a che fare con le barche esposte e riguardassero invece un delizioso incontro con alcuni cari vecchi collaudati amici e fedeli compagni di sogni, intenti a studiare il progetto di fattibilità di una "barca" (si fa per dire) da 100 (diconsi cento) nodi (pari perciò a oltre 180 chilometri orari).La realtà era evidente e Franco Belloni, gloria vivente di un giornalismo nautico epico e scomparso oltre che mio antico amico, mi aveva scoperto, visto che la voce alle mie spalle era proprio la sua. E mi sfotteva anche, avendo già letto la mia dichiarazione clamorosamente pubblicata da "Barche"...Seleziona il titolo per visualizzare l'articolo e le immagini
fishtech V profonda Levi

Comprare una barca non e’ come comprare un’auto (II puntata)

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Una barca si divide in due parti: sotto alla linea di galleggiamento si chiama "opera viva", sopra al pelo dell'acqua si chiama "opera morta". Chi oggi compra una barca, al solito, si occupa dell'opera morta e quindi compra una "casa al mare".Chi invece vuol navigare si deve occupare dell'opera viva, cioè di tutto quello che sta nell'acqua e serve ad affrontare il mare. Parliamo allora di opere vive e specificatamente di carene. Di quelle ormai oggi più comuni. Quando apparvero, le chiamarono "carene a dislocamento planante": una espressione che non vuol dire niente "per la contradizion che nol consente" (Dante Alighieri, "La divina commedia", Inferno, XXVII, 120). L'aveva inventata, la definizione, l'ufficio marketing di un cantiere: Italcraft di quegli anni (primi Sessanta), quando presentò il suo cabinato "X-1", ispirato (molto ispirato- "forse sin troppo", direi) alle prime carene di quel genere studiate negli Usa da Raymond Hunt.In Italia, opere vive di quel tipo, le produceva, allora, solo la Navaltecnica di Anzio, detta anche Canav, però queste erano ideate e progettate da Renato "Sonny" Levi...