Tutti gli articoli di Antonio Soccol pubblicati in AltoMareBlu

Navigazione in altura – di Antonio Soccol

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L’Aga Khan ha sempre avuto barche e, una in più o una in meno, il fatto che si sia fatto costruire un superyacht da 46 metri e mezzo, non dovrebbe far notizia. Il fatto è che questa barca avrebbe dovuto filare 80 nodi e che le intenzioni del 71enne iman degli ismailiti erano di utilizzarlo per conquistare l’Hales Trophy, cioè il trofeo che premia la più veloce traversata dell’oceano Atlantico. Chi ha detto che le bio-barche non hanno futuro?

Lo Stradivarius del Mare – Barca d’epoca Speranzella Fujiyama

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Passai in rassegna tutti i “file” della mia memoria e la risposta fu univoca: Speranzella della Navaltecnica era in assoluto la miglior barca di serie che l’industria nautica avesse mai prodotto. E l’unica che avesse una carena invidiabile. “Certo -scrissi in quella occasione- sarebbe il caso di riproporla oggi sul mercato.Ovviamente con nuovi motori più affidabili e potenti, con le nuove trasmissioni con eliche di superficie e magari anche con qualche piccolo ritocco nell’arredamento interno. Di sicuro sarebbe molto più efficiente e di classe di tante caravelle oggi in produzione.” Sono passati altri dieci anni e non ho cambiato idea

La barca non è un auto – (XIII puntata) – Eurotax barche

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Nel sistema consumistico che regola la larga maggioranza del nostro mondo (specie quello nord-occidentale) i prezzi di un qualsiasi prodotto sono regolati sempre, oltre che dalla qualità del prodotto stesso (nel nostro caso, dal suo stato di conservazione), da una antica e incondizionabile legge di economia: a poca offerta e alta domanda corrispondono sempre prezzi alti, mentre molta offerta e poca domanda comportano valori di listino modesti

Salone di Genova 2007 – Oltre ogni possibile immaginazione

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47° Salone della Nautica Internazionale di Genova - considerazioni di A.Soccol - Parafrasando, questa volta, William Shakespeare direi che al salone “ho visto cose che un comune mortale non dovrebbe mai nemmeno immaginare”: carene tragiche, trasmissioni orrende e soluzioni ridicole. Ho visto tante (troppe) carene che sono diventate il festival dei redan: “Se non hai almeno un paio di redan sei proprio un nessuno. Ma se ne hai tre o quattro sei un super figo” sembra esser stato il grido di battaglia degli uffici tecnici dei vari cantieri...
Ultima Dea Navaltecnica 1962

Le Barche Offshore di Gianni Agnelli – Renato “Sonny” Levi –

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Con queste parole Renato « Sonny » Levi spiega nel suo libro « Dhows to Deltas » come iniziarono i suoi rapporti con Gianni Agnelli. Rapporti che hanno portato alla costruzione di due famosi scafi da corsa “Ultima Dea” e “Ultima Volta” e poi -dopo il ritiro dell'industriale torinese dalle gare- del fast commuter “G. 50”, un'imbarcazione motorizzata con quattro motori entrobordo Vulcano BPM.Per leggere l'articolo, selezionare il titolo.

La barca non è un auto – (XI puntata) Percezione e realtà

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Un altro, che di auto ne capisce, mi spiega: “E’ normale. Mica vorrai paragonare un’auto coreana o cinese con una italiana?” Io non so: non ho automobili ma, a parte questo dettaglio e partendo dall’errato presupposto che per me tutte le vetture sono solo scatole per sardine giganti dotate di ruote, comprendo che una Ferrari la quale ha solo due posti a sedere valga molto di più di un Suv che, pure, funziona perfettamente anche come carro funebre. Ma non basta...Selezionare il titolo per visualizzare l'articolo.

E’ tempo di inventare la bio-barca

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La parolina magica è “bio”. Un lemme che deriva dal greco “ bios” e significa “vita”. Lo applicano a tutto: da bio-agricoltura a bio-vetro, passando per bio-pizza. E’ entrata persino in Borsa la “bio” e sembra funzionare piuttosto bene pur essendo appena nata. Ormai non si lancia nulla sul mercato che non sia “bio”.Negli Usa -riferisce Clifford Krauss- la “Home Depot”...
Barca Classica Merry Go Round

La barca non è un auto di Antonio Soccol (X puntata)

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Tradizione storica delle genti di mare impone che mai si deve cambiare il nome di una imbarcazione anche se cambia il proprietario. Farlo porta sfiga, si dice. Però anche questa è abitudine che si sta smarrendo. Io non sono affatto superstizioso ma non mi pare bello cambiar nome alle barche. Articolo di Antonio Soccol

L’ultimo paradiso

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Oggi vi porto sulla Corrente del Golfo. A Cuba: negli anni Ottanta ci sono andato per venticinque volte (media 2,5 all'anno) ed era un paese straordinario. Non chiedetemi cosa ne penso oggi: non lo so ma, confesso, sono un po perplesso. Spero, però, vi piaccia sentire com'era, allora: un quarto di secolo fa...
Barca Classica G50 Levi

G.50 – fast commuter – by Sonny Levi & Sergio Pininfarina

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Le richieste per questo progetto furono: la creazione di una barca molto veloce capace di navigare ad andatura sostenuta anche in caso di avaria a qualche motore, con la possibilità di arrivare ad una velocità di 55 nodi e planare anche con mare formato. Gianni Agnelli...Per visualizzare l'articolo, selezionare il titolo.
antonio soccol

‘A pucchiacchiera in mano a criature

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Alla fine di giugno del 1962, i responsabili della rivista specializzata che organizzava la prima edizione della prima gara offshore italiana, la Viareggio-Bastia-Viareggio, mi telefonarono: "Vieni a darci una mano in sala stampa?". “ Ma potrò vedere la corsa?”, chiesi ingenuamente. "No. Nessuno, appena dopo la partenza, la potrà vedere: non esiste barca capace di filare quanto quelle iscritte alla competizione