Tito Mancini. C.F. della G.C. italiana

Interessantissima la storia di un grande marinaio come Tito Mancini.

C.F. della G.C. italiana, oggi in pensione per raggiunti limiti d’età, è uno dei realizzatori e sostenitori di AltoMareBlu. Lui è infatti l’artefice della catalogazione ufficiale del Registro Storico delle Carene progettate da Renato “Sonny” Levi.

Tag Archivio per: Tito Mancini

San Giuseppe Due nuovamente in mare

/
3 giugno 2010 un giorno speciale per il San Giuseppe Due che, rimosso dal luogo dove il suo C.te Giovanni Ajmone Cat lo aveva riposto in secca dal 2002. Donato alla Marina Militare Italiana rispettando le ultime volontà del C.te recentemente scomparso, riprende il mare per qualche ora per essere trasportato in un cantiere di Anzio dove sarà sottoposto a lavori di ripristino... Sarà una grande emozione il suo nuovo prossimo varo e vi informeremo durante questo periodo di restauri, con il suo prossimo programma di vita che ci auguriamo sia lunghissima. Buon Vento al San Giuseppe Due ed allo spirito del suo indimenticabile C.te Giovanni Ajmone Cat
Tito Mancini, il comandante Mancini

Storia di un marinaio

/
Interessantissima storia di un "grande marinaio": Tito Mancini. C.F. della G.C. italiana, raccontata da un altro ufficiale dello stesso Corpo: Massimo Maccheroni.Una storia incredibile ed emozionante di episodi drammatici ed avventurosi nei quali si è trovato coinvolto, rilevando lo spessore umano del personaggio e delle grandi esperienze di vita vissute. Una storia dalle quale c'è molto da capire ed imparare.

Seminario AS.PRO.NA.DI. – Roma, 27 e 28 Febbraio 2009

/
Il seminario, organizzato dall'Associazione AS.PRO.NA.DI. per i suoi soci, nonché per tutti gli uomini di buona volontà, ha avuto la durata di un giorno e mezzo. Il primo giorno, la parte iniziale si è sviluppata presso la sede dell’INSEAN (Istituto Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale), più nota come “Vasca Navale”, la seconda parte invece, nel padiglione riservato al “Boat Professional Building”, all’interno della manifestazione “BIGBLU 2009 – Boat Show 2009”, presso la Nuova Fiera di Roma.
Giorgio Tognelli & Bango

FC 155 Bango – confortevole fast commuter firmato da Renato “Sonny” Levi

/
Il nome come dichiarato dallo stesso “Sonny” Levi, significa: “Fast Commuter da 15,5 metri, avevo usato per la prima volta la definizione fast commuter verso la fine degli anni Sessanta per presentare il G 50 di Gianni Agnelli e successivamente il Barbarina di Mario Agusta, l’Hidalgo di Roberto Olivetti eccetera.Tutte queste erano barche da 11 o 12 metri e svolgevano la loro navigazione lungo le coste italiane e francesi con una autonomia di circa 200 miglia. Questa nuova unità invece, doveva avere le stesse caratteristiche “filosofiche” ma, doveva garantire una vita più comoda anche con mare formato
Sonny Levi 2010

Autori di AltoMareBlu

/
Breve curriculum degli autori di AltoMareBlu e i link di riferimento per vedere quanto hanno scritto nel blog che parla di nautica. Si parte dalla fonte d'ispirazione per la realizzazione di questo blog "Sonny" Renato Levi a tutti gli altri scrittori, giornalisti ed esperti di materie nautiche, di restauro, giornalismo nautico ecc.

Il secondo pilastro della normativa sulla nautica da diporto

/
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ne ha dato notizia alla stampa con un comunicato del 31 luglio 2008. Dopo quasi tre anni di lavori preparatori nasce il secondo pilastro della normativa italiana sulla nautica da diporto, il regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto...Selezionare il titolo per visualizzare l'articolo.
Trasformazione della CP 233 ex motovedetta a barca da diporto

La nuova vita della motovedetta ex CP 233

/
Ovviamente un sincero ringraziamento è rivolto al geniale progettista di un simile capolavoro, Renato “Sonny” Levi, ed al cantiere costruttore Rodriquez, che ha saputo realizzare in pieno l’idea di una imbarcazione che fosse veramente in condizioni di navigare con qualunque mare.Rivederla adesso, con una nuova livrea, rimessa a nuovo ed agghindata come si conviene ad una vecchia “Signora”, mi riempie di gioia, congratulazioni vivissime al suo armatore, per l’ottimo lavoro di restauro che ha saputo svolgere.
Storia delle Motovedette Capitaneria di Porto tipo Nelson

Le Motovedette tipo Nelson

/
Alla fine degli anni 50, il Corpo delle Capitanerie di Porto, in seguito alla forte ripresa delle attività marittime, ed il conseguente, costante sviluppo della nautica da diporto, avvertì la necessità di una maggiore presenza sul perimetro costiero nazionale, mediante un progressivo adeguamento qualitativo e quantitativo dei propri mezzi nautici, tendenti a migliorare notevolmente, l’espletamento del proporzionale aumento dei compiti tecnico-operativi di competenza.Il primo provvedimento adottato, fu il criterio della specializzazione d’impiego...Per continuare la lettura dell'articolo selezionare qui Motovedette tipo Nelson
Antartide

San Giuseppe Due: Spedizione italiana in Antartide

/
Il problema che intendo affrontare è quale spedizione sia da considerare a tutti gli effetti e sotto tutti gli aspetti “La Prima Spedizione Italiana in Antartide". Questo argomento mi sta par­ticolarmente a cuore perché io stesso ho dedicato alle vicende ad esso legate, insieme con altri miei coetanei, più di un anno della mia vita. A venti anni si è entusiasti, sinceri, idealisti, disinteressati, pronti ad ogni sacrificio per raggiungere l’obiettivo che abbiamo o che ci hanno proposto. Il nostro era quello di raggiungere l’Antartide
London Valour, il naufragio a Genova il 9 - 4 - 1970

London Valour, il naufragio a Genova il 9 – 4 – 1970

/
E' doveroso ricordare i grandi rischi che corsero tutti i componenti della motovedetta CP 233 della Guardia Costiera comandata dall'allora Capitano di Porto Giuseppe Telmon, il quale capito subito l'entità del disastro che stava per realizzarsi decise di intervenire. Tutti i componenti dell'equipaggio della CP 233 erano in Capitaneria ed appena arrivato il MAYDAY MAYDAY per radio con le coordinate messe subito sulla carta sembrava impossibile. Il luogo da cui arrivava la richiesta di soccorso era appena fuori del porto di Genova.