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Titanic, una storia senza fine.

Titanic, una storia senza fine. – Tealdo Tealdi

0 Commenti/in Altomareblu News, Tealdo Tealdi/da Tealdo Tealdi

Ci sono film ispirati a tragedie del mare che sono immortali, tra cui senza dubbio spicca Titanic, di James Cameron del 1997, con l’immagine di Rosa de Witt e Jack Dawson, interpretati da Kate Winslet e Leonardo DiCaprio sulla prua del piroscafo, scolpita nella memoria degli spettatori. Certo che a rendere immortale una scena che ha fatto la storia del cinema ha contribuito anche la canzone, My Heart Will Go On, cantata da Céline Dion, che ha generato fiumi di lacrime.

Nonostante la lunghezza del film, oltre tre ore, non ci si accorge del tempo che passa e di come la tragedia, passata alla storia come una delle più grandi tra quelle avvenute in mare, incomba sullo spettatore.

In effetti ci sono stati altri gravi incidenti in mare, con numero di morti anche molto superiore, a quella del Titanic, che detiene il record, poco invidiabile, tra quelle avvenute in tempo di pace, con 1500.

A parte la storia dell’amore tra i due ragazzi, molte sono legate a personaggi che vi erano imbarcati, ne ricordiamo alcuni, a volte ricordati nel film, a volte no.

Benjamin Guggenheim

Tra questi uno dei più famosi era Benjamin Guggenheim che, per chi ha anche una minima domestichezza con i musei e la cultura, è una vera e propria istituzione, con una sede del museo a nome di Peggy Guggenheim a Venezia, sul Canal Grande.

Ma torniamo a Benjamin, un vero gentiluomo d’altri tempi che, dopo un soggiorno a Parigi e un inverno passato nel sud della Francia, stava per imbarcarsi su un altro piroscafo famoso: il Lusitania, per tornare a New York.

A causa di un guasto dovette optare per il Titanic, decretando così la sua morte. Dopo l’incidente, quando era ormai chiaro quello che sarebbe successo, disse una frase, diventata famosa: “Ho indossato l’abito migliore e sono pronto ad andare a fondo da gentiluomo”.

Si sedette su un comodo divano e, dopo aver aiutato donne e bambini a salire sulle classi superiori, attese il suo destino, bevendo cognac e fumando sigari.

Guggenheim - Titanic, una storia senza fine. - Tealdo Tealdi Isidor and Ida Straus at the Folies Bergere in Paris 1907 Courtesy Straus Historical Society - Titanic, una storia senza fine. - Tealdo Tealdi

Altra storia è quella che coinvolse Isidor Straus e sua moglie Rosalie Ida Blun, dalla cui unione del 1871 erano nati sette figli.

La terribile fine di Isidor e di sua moglie avvenne durante il naufragio, quando Ida non volle salire su una delle scialuppe di salvataggio senza il marito, in quanto l’uomo si rifiutò di farlo poiché donne e bambini erano ancora a bordo. Pare che Ida abbia dichiarato: «Non sarò separata da mio marito. Come abbiamo vissuto, così moriremo, insieme».

Regalò inoltre la pelliccia alla sua cameriera, spingendola a salire sulla scialuppa di salvataggio. Le ultime testimonianze raccontarono di Isidor e Ida abbracciati sul ponte del Titanic.

Ponte di seconda classe del Titanic

Ponte di seconda classe del Titanic

L’orchestra del Titanic

Padre Thomas Byles

Padre Thomas Byles

L’orchestra, così bene rappresentata nel film, composta da Wallace Hartley, Theodore Brailey, John Hume, Percy Taylor, Frederick Clarke, John Woodward, Roger Bricoux e George Krins era solita suonare sul ponte, allietando le passeggiate degli ospiti e dell’equipaggio. Quella sera lo stava facendo durante la cena di prima classe e i suoi componenti avrebbero potuto dividersi per trovare più facilmente posto sulle scialuppe di salvataggio, ma decisero di non separarsi, continuando a suonare: “Nearer, My God, to Thee”.

Walter Lord, a cui si devono le ricostruzioni più dettagliate, non è d’accordo con queste testimonianze, in quanto il brano, di solito suonato in occasione di onoranze funebri, sarebbe stato sinonimo di un disastro imminente ed avrebbe potuto agitare l’equipaggio. Nonostante questa diatriba, l’orchestra del Titanic contribuì a mantenere un minimo di ordine nelle operazioni di salvataggio: “Signori, è stato un onore suonare con voi questa sera”, disse il direttore dell’orchestra Wallace Hartley nel film di Cameron. Il suo violino recuperato nella custodia originale vicino al suo corpo, è stato venduto all’asta nel 2013 per 1.700.000$ ed è conservato a Londra.

Anche Padre Thomas Byles, oggi martire della chiesa, è ricordato in quanto si fermò sul ponte per ascoltare tutti coloro che stavano per morire, indipendentemente da ceto, religione, sesso e credenze, concedendo loro l’assoluzione. Si prodigò nelle operazioni di salvataggio personalmente, permettendo a centinaia di persone di riempire le lance il più possibile.

La testimonianza di alcuni passeggeri rispetto a Padre Thomas è particolarmente toccante.

Quando avvenne lo scontro, usciti dalle nostre cabine per vedere cosa fosse successo, lo vedemmo lungo il corridoio, con la mano alzata. Ci disse di stare calmi, dopodiché andò a dare la benedizione e l’assoluzione… Tutti noi fummo colpiti dal suo assoluto auto controllo. Iniziò la recita del rosario. Tutti pregavano, senza distinzione di religione. Come chiese di pregare, tutti lo fecero, sia cattolici che non… Dopo essere saliti sulla scialuppa, man mano che ci allontanammo, sentivamo sempre più debole la sua voce da lontano, fino a quando potemmo riascoltarla di nuovo che recitava più forte: “Più vicino, Dio mio!”, mentre le persone a lui attorno e alle sue spalle urlavano.

Mrs. Ella White

Mrs Ella White a destra

Mrs Ella White a destra

Tra gli altri passeggeri, che hanno avuto un ruolo molto importante nelle operazioni di salvataggio, anche se non viene citata nel film, vi era Mrs. Ella White, che si era imbarcata tra i passeggeri della prima classe a Cherbourg il 10 aprile 1912, insieme all’insegnante di musica Miss Marie Grice Young. Le due amiche viaggiavano insieme e hanno poi diviso la stessa casa per trenta anni. Si è molto speculato sul rapporto che legava Ella Holmes White con la sua amica, a cui lasciò la maggior parte delle sue fortune. Fatto sta che Mrs. White, che aveva viaggiato attraverso tutta l’Europa, era caduta, infortunandosi a un piede e pertanto era obbligata a utilizzare un bastone per aiutarsi. Anche per questo non era mai uscita dalla sua cabina, ma non sapeva certo che questo bastone sarebbe stato utile per salvare molti passeggeri.

Nella notte del 14 aprile, Mrs. White stava riposando, ma sentì un tremore che descrisse come: “Non terrificante, era come se fossimo andati a sbattere contro una montagna di marmo”.

Nessuno avvertì del pericolo, ma la fortuna volle che Mrs. White, Miss Young, la cameriera e il cameriere personale (che fu l’unico a non salvarsi) si trovassero vicini al ponte superiore del Titanic, unico punto di partenza delle scialuppe di salvataggio. Mrs. White notò che i passeggeri non facevano niente, aspettando istruzioni sul da farsi, fino a che il Comandante del Titanic, Capitano Edward Smith, ordinò ai passeggeri di indossare i giubbotti di salvataggio, ma anche allora la situazione era lungi dall’apparire nella sua gravità. Mrs. White, Miss Young e la cameriera si imbarcarono sulla scialuppa di salvataggio n. 8, la seconda a partire dal Titanic nelle acque dell’Oceano Atlantico settentrionale.

In totale, la scialuppa conteneva ventidue donne e quattro uomini.

Capitano Edward Smith Carpanthia

Agli uomini fu assegnato il ruolo di rematore, anche se solo uno aveva esperienza marinara, ma Mrs. White osservò la loro incompetenza e così Miss Young e altre donne assunsero il ruolo di pilotaggio della scialuppa di salvataggio. In effetti gli uomini remarono instancabilmente, per tre quarti d’ora, verso una luce in lontananza, che in effetti era il Carpathia, ma la distanza non sembrava diminuire in modo sostanziale.

A differenza della barca in lontananza, che era segnalata da una luce brillante, le lampade delle scialuppe di salvataggio “non valevano assolutamente nulla” secondo Mrs. White, rendendo il mare del Nord Atlantico un luogo incredibilmente buio.

Bastoe - Titanic, una storia senza fine. - Tealdo Tealdi

Per fortuna Mrs. White, a cui non mancava certo il carattere e l’iniziativa, utilizzò il suo bastone, che aveva una caratteristica a quel tempo unica, come ha scritto ancora Walter Lord, nel suo fondamentale libro A Night To Remember. “La signora J. Stuart (Ella) White non aiutò la fila n. 8, ma si autonominò come una sorta di segnalatore. Aveva un bastone con incorporata una luce elettrica, e per gran parte della notte la agitò ferocemente nel tentativo di dare segnali alle navi di soccorso.”

In effetti a quel tempo le luci alimentate a batteria rappresentavano una tecnologia all’avanguardia. Riuscirono così a segnalare la loro presenza e a salvarsi e a imbarcarsi con altri 705 sul Carpathia, dopo circa un’ora e mezza dall’affondamento.

Mrs. White fu una testimone chiave nelle udienze in tribunale che seguirono in cui i giornali raccontarono la sua storia del bastone da passeggio smaltato nero, sormontato da illuminazione a batteria, che è rimasto alla sua famiglia. Ora, più di un secolo dopo, è stato consegnato a Guernsey per l’asta del 19 e 20 luglio 2019 e che è stato venduto per 62.500 US $ netti

Dimensioni: 35″ long x 1.25″ in diametro

Tags: Tealdo Tealdi, Titanic
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