Francesco Fiorentino

Progettista nautico, esperto di collaudo, realizzatore di barche veloci è autore di AltoMareBlu per il settore tecnico.

Nato in Salento nel 1979, sin dalla nascita è stato sempre messo a stretto contatto con il mare dai genitori e dai nonni. A 18 anni dopo la maturità scientifica ha iniziato subito la sua avventura universitaria ricca di soddisfazioni tra cui nel 2000 il secondo posto nella categoria motore al concorso di Vela & Motore.

Ha partecipato a numerosi progetti del Gruppo In Rizzardi tra cui Italcraft Sarima P1 (di cui è stato pilota), Italcraft XT per il campionato Powerboat P1, ed Italcraft 90’ Custom.

Nel 2005 ha iniziato la collaborazione con Top System Surface Drive con cui collabora tuttora per lo studio delle applicazioni da diporto e hi-performance di eliche di superficie.

Foto 0 - Carlo Riva - L’emozione della perfezione di Francesco Fiorentino

Carlo Riva – L’emozione della perfezione di Francesco Fiorentino

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In quattro lettere, una sola parola si condensano la storia, il mito, la tecnica ed il fascino della nautica made in Italy. La storia di una famiglia che da quattro generazioni costruisce imbarcazioni di eccellente qualità, attraverso il racconto di un'intera epoca tramandato di padre in figlio che ha lanciato il design italiano nel mondo
Raymond Hant1 - Ray Hunt - profondamente innovatore

Ray Hunt – profondamente innovatore

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Molte delle più grandi scoperte nella storia sono state frutto di una lunga ed attenta osservazione dei fenomeni naturali.Proprio attraverso questo sistema Charles Raymond Hunt ha partorito idee
Surface Drive TopSystem e la Speranzella Levi

Restauro vintage: Speranzella – Top System?

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Ho pensato di realizzare un restauro sui generis, uno studio nuovo da poter applicare alla nota carena planante "Speranzella II Serie" disegnata da Levi e spinta da trasmissioni mitiche come le italianissime Top System. Non è solo una provocazione, ma una visione coraggiosa per dimostrare che il futuro della tecnica nautica è "efficenza".
offshore gallipoli

Offshore Classe 3 Gallipoli 2012 – Ne rimarra’ soltanto uno… (forse)

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L’evento si è tenuto nella perla dello Ionio salentino: Gallipoli - dal greco Kalè Polis letteralmente “città bella” - che grazie all’affabilità ed all’organizzazione del locale Club Nautico ha ospitato più volte eventi del calendario motonautico nazionale ed internazionale a partire dal 1995 con il Classe 1 e passando per l’Acquabike ed il Powerboat P1.
italcraft drago navigazione - "Se ho potuto vedere piu' lontano e' perche' stavo sulle spalle dei giganti". <br/> (Isaac Newton)

“Se ho potuto vedere piu’ lontano e’ perche’ stavo sulle spalle dei giganti”.
(Isaac Newton)

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La ricerca non si è fermata solo al mezzo propulsivo, ha coinvolto anche l’aspetto strutturale e tecnologico della costruzione navale ricercando tra i materiali che la natura offriva e studiando il modo migliore per ottenere il massimo rendimento dalle loro caratteristiche meccaniche sempre più al limite. Oggi è uso comune pensare che costruire una barca sia semplice senza rendersi conto che dietro vi sono millenni di storia della tecnica, della tecnologia e dell’arte navale.
Salone nautico di Genova 2010; Ottimismo o disfatta?

I Saloni Nautici, “Vetrina” o “Bottega”? Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre compro’…

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Il Salone Nautico Internazionale di Genova in questi ultimi anni si è trasformato per un mutamento di valutazioni e proposte di marketing da parte degli espositori, da quella importantissima “Vetrina internazionale della nautica italiana e polo di una cultura marinara", in una mera “bottega” in cui l’interesse prioritario è diventato esclusivamente quello di vendere le “barche”
Zeta Elle 43 - Come nasce una barca Offshore: Zeta Elle 43’ di Francesco Fiorentino

Come nasce una barca Offshore: Zeta Elle 43’ di Francesco Fiorentino

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La Passione, quella con la “P” maiuscola. E’ stata quella che una bella mattina del mese di Luglio del 2008 ha fatto si che accettassi l’ennesima sfida, questa volta ancor più ambiziosa. Sono giovane si, ma di battaglie sul campo di gara ne ho vissute tante ed alcune anche molto intensamente. Ho vegliato per ore, giorni, per vedere passo dopo passo nascere barche che andassero oltre il limite, oltre quel limite che ogni volta si poneva come un muro solidissimo da abbattere ma con un punto debole anche se ben nascosto. Quel punto debole che ti consentiva di guadagnare un nodo forse due con numerose modifiche, ragionamenti fatti insieme ai miei compagni di avventura che anche questa volta erano li con me. Proprio uno di loro, Massimo Lippi, ex pilota di offshore Classe 1