Altomareblu e il web, la storia, la mostra
L’Amore quante cose fa fare l’AmoreOrnella Vanoni
Così iniziava il racconto di Antonio Soccol nel presentare il nuovo sito AltoMareBlu. Un articolo/racconto che parte dal 2008 e che traccia per grandi linee quell’avventura incredibile che ci ha portato ad essere quello che oggi in tanti conoscono.
Da sito web commerciale a sito web storico
Era il lontano 2006 quando Giacomo Vitale ebbe necessità di realizzare un sito web per esigenze professionali occupandosi di un determinato aspetto della nautica, contestualmente, una sezione era dedicata alle barche; ma solo alcune barche.
Io non ho potuto che assecondare queste esigenze e professionalmente ho seguito lo sviluppo di quella realtà capendo ben presto che nel web e nella storia mancavano parecchie informazioni.
Un vero peccato per la storia della nautica e della cantieristica italiana.
Nasce AltoMareBlu, la nautica che non c’era
Possessore di una Speranzella, Giacomo ha cominciato la sua ricerca di informazioni e più scopriva, più pubblicava. Il seguito lo ha scritto a suo tempo Antonio, ma la magia del tempo è stata fondere quella realtà con l’esperienza di Antonio e di tutti gli altri autori. A novembre 2008 AltoMareBlu va in linea.
Dopo alcuni mesi di lavoro è stato affascinante, un crescendo di risultati, commenti, richieste.
Dal 2008 al 2010, si vince anche un premio (2009) come miglior blog al Premio italiano PWI, i risultati sono stati strabilianti ed i numeri parlano da soli, la media di quel periodo va oltre 2.000.000 di pagine viste, 500.000 sessioni e oltre i 400.000 utenti unici con una media di pagine lette e un rimbalzo, davvero eccezionali.
Visti i risultati, decisi di aggiornare la grafica ed evolvere in un nuovo sito web che avesse connotazioni specifiche e realizzammo una grafica che prendesse in considerazione anche un nuovo logo, nuovi colori, registrazione dei marchi e tutte quelle necessarie operazioni per rendere questo sito sempre più interessante ed attraente.
Giacomo Vitale, Tito Mancini, Antonio Soccol e la strategia di web marketing è stata corretta e mai più appropriate furono le considerazioni fatte proprio da Antonio rispetto a questo progetto, l’ultima “impresa” di Antonio.
Molte sono state le scoperte, le iniziative, la nascita dell’unico Registro Sorico delle carene realizzate da Renato “Sonny” Levi che ha “salvato” e/o “recuperato” da distruzione, quasi certa, molte barche.
Tante altre unità sono state riscoperte e rivalutate, in tanti nemmeno sapevano di avere una carena Levi o di barche che avevano fatto la storia della nautica racing. Anche le iniziative sono state tante, ne ricordo una in particolare; creare interesse e cercare di evitare la chiusura della vasca navale INSEAN.
È un’operazione considerevole quella che è stata fatta, uno faticoso ed entusiasmante iter organizzativo e professionale, imposto esclusivamente dall’Amore, dalla passione e dalla volontà di vedere un progetto crescere nel tempo e aumentare così la cognizione delle nostre origini e i destini del nostro futuro attraverso l’antica, nobile e indispensabile “arte del navegar”.
Arte che richiede “barche serie e ben progettate”. Proprio come voleva e suggeriva Seneca nella sua famosa epistola (76) a Lucillo.Antonio Soccol
Premio Giornalistico Marincovich
Il premio si sviluppava in tre sezioni: cultura del mare, navigazione a vela e navigazione a motore proprio per ricordare tutta l’attività giornalistica di Marincovich che ha descritto i grandi protagonisti (da Alain Bombard a Ambrogio Fogar, da Giovanni Soldini a Gerard d’Aboville eccetera), ha raccontato le Olimpiadi della Vela (sin dal 1960), l’America’s Cup (da “Azzurra” ai giorni nostri) e innumerevoli altre competizioni veliche e ha collaborato alla realizzazione, nel 1962, della Viareggio – Bastia – Viareggio, la prima gara offshore italiana.
Oltre che scrivere di mare, Marincovich ne è stato anche protagonista: in vela nella classe Finn (negli anni Sessanta) e come co-pilota di una prova del campionato del mondo offshore (Trofeo Napoli 1972) sullo scafo dell’americano Bobby Rautbord che, proprio quell’anno, avrebbe vinto il titolo iridato.
Voluto da Antonio Soccol con il supporto di Patrizia Melani Marincovic, è stato sostenuto da tutti in AltoMareBlu. Una bellissima avventura che oggi prosegue per la sua strada, ma è un motivo di orgoglio e di vanto per la passione e le vicissitudini delle prime tre edizioni, forse le più complesse anche per gestione ed organizzazione dei premi che, è bene ricordare, sono spesso dei “pezzi” provenienti da barche. Pezzi di storia vera.
Le collaborazioni con AltoMareBlu
Complice sicuramente i legami che Antonio ha intrecciato nel corso della direzione di numerose testate giornalistiche, altre sono state spontanee e piacevoli contribuzioni per creare quella conoscenza che a noi piace tanto.
Ancora oggi ci chiedono di scrivere tanti autori e giornalisti, segno che quella traccia originaria è stata mantenuta e tutelata anche da innumerevoli attacchi commerciali, editoriali e non ultimi, di vana gloria di improbabili sconosciuti.
Ma va ricordato che è tutto fatto a titolo GRATUITO, è l’amore per l’elemento mare e per le barche che muove tanti di noi a impiegare tempo e passione per una nautica che ha fatto sognare e che ancora ci emoziona.
AltoMareBlu liberi da vincoli pubblicitari
L’informazione e la ricerca storica non è mai stata influenzata o influenzabile da altro che discussioni “di redazione” e solo per esperienza diretta o approfondimenti, impossibile sapere e ricordare tutto, ma la ricerca rafforza il gruppo e sono tante le telefonate e le ore passate a cercare di intrecciare dati, immagini, archiviare e catalogare cercando sempre di essere obbiettivi e precisi al fine di lasciare ai posteri documentazione certa.
Incontri diretti con le fonti, riflessioni su piani editoriali e di sviluppo, supporto agli armatori appassionati come noi che hanno ricevuto “consulenza” per il restauro delle loro unità, il risultato è incoraggiante, ci sono barche che ancora oggi fanno girare la testa e curate dai loro armatori, come noi curiamo questo angolo del web.
La partecipazione appassionata di scrittori e giornalisti, progettisti del calibro di Vittorio di Sambuy, Franco Harrauer, ci ha spesso messo in difficoltà. Il livello era tale che ci si documentava prima di dare delle risposte. Ma i numeri di visite, di commenti (ad oggi oltre i 3500), esponenzialmente sono sempre cresciuti con la somma soddisfazione di chi non credeva nel web e poi ha dato tutto al web per dare possibilità al maggior numero di persone possibile, l’apertura a testi e informazioni per diffondere “conoscenza”.
Non tutti hanno avuto l’opportunità di comprare libri, potersi documentare in un frangente temporale dove le notizie erano “privilegiate” a un solo pubblico di addetti ai lavori, ecco che l’irrompere in un settore editoriale “popolare” come può essere il web, ha fatto davvero la differenza.
Gli eventi successivi al 2012, hanno scosso tutti, ma anche il mondo della nautica ha perso un pilastro della verità, della cultura e non ultima, della consapevolezza.
Sponsor e mediapartner; il Trofeo Soccol
Numerosi sono state le attività svolte, sponsor e mediapartner di gare motonautiche, all’istituzione del Trofeo Soccol, un mondo che in qualche maniera ha abbracciato anche quelle che erano tradizioni di un tempo e che persone come Cristian Scagnelli di Bellaria hanno cercato assieme a noi di far rivivere.
Non è affatto facile paragonare la nautica di un tempo con quella moderna, nei campi di gara questo divario è ancora più grande quasi come l’editoria tradizionale e il web odierno.
Ci sono delle belle realtà, ma sono perle rare in un mondo di non consapevolezza e non conoscenza dove, per la maggior parte sono occasioni autoreferenziali o azioni di personal branding finalizzato solo a esaltare il singolo e la propria immagine più che il sapere e l’opera prodotta (competenza).
Sezione galleggiante imbarcazioni Levi
Le ultime novità sono legate ad eventi fieristici che hanno poco da offrire, la desolazione è abbastanza palese tanto che se all’ingresso del Salone di Genova trovi una barca Levi, rimani fulminato dalla sua bellezza!
Il vero spettacolo di due unità “impeccabili” come il Drago ex GdF V4000 e la nota Speranzella II Cabin Cruise Fujiama.
La storia della nautica e Altomareblu
Un evento al quale avrebbe partecipato volentieri Antonio Soccol, un uomo da ufficio stampa, giornalista avanguardista e culturalmente preparato a mettersi in discussione, l’ho vissuto a Genova in più di una occasione quando parlava lui, tutti gli altri mi sembravano degli inutili e miseri zerbini.
Si ringrazia Francesco Fiorentino per le immagini
Conclusioni
Tutto questo è AltoMareBlu. Che piaccia oppure no, questa è la storia e il bello che mentre la scriviamo giorno dopo giorno, c’è chi tenta di appropriarsi di passione e di quell’amore che ci ha portati fino a qui, a me fanno tanto sorridere. Una avventura che resterà tale senza per questo cercare di competere con altre bellissime ed ineguagliabili realtà, ma diverse.
Come cercavo di spiegare a chi non credeva nel web all’inizio di questo lungo cammino, il libro resta su uno scaffale, ha il suo fascino, la sua consistenza, il suo profumo, ma raccoglie polvere, è difficile da consultare, non è accessibile a tutti. Spesso è riservato solo a una determinata fascia di utenti che accedono ad informazioni solo perché hanno la fortuna di frequentare luoghi di apprendimento.
Non me ne importa nulla di avere “posizionamenti personali” da primo della classe.
Quando mi hanno dichiarato “Anziano della Nautica” (una carica onorifica per la quale la gente impazzisce dalla gioia) io non sono neppure andato a ritirare il papiro…Antonio Soccol
Altomareblu, è il principale custode dei saperi di Renato “Sonny” Levi, Franco Harrauer e Antonio Soccol, indiscutibilmente ha anche tanti altri autori e tutti, ripeto tutti, hanno permesso quanto sopra raccontato, ma è giunta l’ora di voltare pagina.
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