Altomareblu barche d’epoca e classiche

Sezione dedicata a tutte le novità degli articoli blog di tutti gli autori e scrittori di nautica.

Barche da IgNobel e Relative Trasmissioni - eliche di superficie

Barche da IgNobel e Relative Trasmissioni – eliche di superficie

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Capii d'esser stato scoperto:ero nella sala stampa del quarantaseiesimo Salone Nautico Internazionale di Genova, l'ultimo della serie. Avevo detto (e, soprattutto, scritto su queste pagine di Barche) che a quel Salone non ci sarei andato e invece c'ero. Poco contava che i motivi che mi avevano spinto ad andarci nulla avessero a che fare con le barche esposte e riguardassero invece un delizioso incontro con alcuni cari vecchi collaudati amici e fedeli compagni di sogni, intenti a studiare il progetto di fattibilità di una "barca" (si fa per dire) da 100 (diconsi cento) nodi (pari perciò a oltre 180 chilometri orari).La realtà era evidente e Franco Belloni, gloria vivente di un giornalismo nautico epico e scomparso oltre che mio antico amico, mi aveva scoperto, visto che la voce alle mie spalle era proprio la sua. E mi sfotteva anche, avendo già letto la mia dichiarazione clamorosamente pubblicata da "Barche"...Seleziona il titolo per visualizzare l'articolo e le immagini
fishtech V profonda Levi

Comprare una barca non e’ come comprare un’auto (II puntata)

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Una barca si divide in due parti: sotto alla linea di galleggiamento si chiama "opera viva", sopra al pelo dell'acqua si chiama "opera morta". Chi oggi compra una barca, al solito, si occupa dell'opera morta e quindi compra una "casa al mare".Chi invece vuol navigare si deve occupare dell'opera viva, cioè di tutto quello che sta nell'acqua e serve ad affrontare il mare. Parliamo allora di opere vive e specificatamente di carene. Di quelle ormai oggi più comuni. Quando apparvero, le chiamarono "carene a dislocamento planante": una espressione che non vuol dire niente "per la contradizion che nol consente" (Dante Alighieri, "La divina commedia", Inferno, XXVII, 120). L'aveva inventata, la definizione, l'ufficio marketing di un cantiere: Italcraft di quegli anni (primi Sessanta), quando presentò il suo cabinato "X-1", ispirato (molto ispirato- "forse sin troppo", direi) alle prime carene di quel genere studiate negli Usa da Raymond Hunt.In Italia, opere vive di quel tipo, le produceva, allora, solo la Navaltecnica di Anzio, detta anche Canav, però queste erano ideate e progettate da Renato "Sonny" Levi...
Classe Super Speranza - Motovedette CP 231 Guardia Costiera Progetto Levi

Classe Super Speranza – Motovedette CP 231 Guardia Costiera Progetto Levi

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Con questa articolo sulle motovedette della GUARDIA COSTIERA abbiamo un gruppo formato dalle seguenti unità  CP 231 - CP 232 - CP 233 - CP 234 - CP 235 - CP 236 CP 237 - CP 238 che furono costruite negli anni 1967 - 1968 - 1969 dal Cantiere Leopoldo Rodriquez di Messina. In calce alle foto si possono leggere i dati di targa di questo gruppo di otto motovedette. Splendide le immagini di seguito pubblicate messe gentilmente a disposizione dal "COMANDO GENERALE DELLE CAPITANERIE DI PORTO -GUARDIA COSTIERA" che ringraziamo per la cortese disponibilità.
CP 227 Guardia Costiera disegno "Sonny Levi" Cantieri Canav di Anzio

CP 227 Guardia Costiera disegno “Sonny Levi” Cantieri Canav di Anzio

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Con questo breve articolo si vuole introdurre una serie di notizie riguardanti le motovedette della Guardia Costiera ormai radiate, disegnate dall' insuperabile ed eclettico ingenere Renato "Sonny" Levi, che resta il più grande ed indiscusso progettista di barche veloci e velocissime al mondo ed ovviamente la Navaltecnica di Anzio che realizzò la maggior parte di queste vere "opere d'arte" uniche ed irripetibili.Questo, come gli altri articoli che seguiranno, sono stati realizzati "per gentile concessione del COMANDO GENERALE delle CAPITANERIE di PORTO - GUARDIA COSTIERA" che si ringrazia pubblicamente per questa preziosissima ed insostituibile disponibilità senza la quale tutto ciò non sarebbe stato possibile.Selezionare il titolo per visualizzare l'articolo.
Barche classiche - Sagitta Special e la storia di questa imbarcazione

Sagitta Special Cantiere Sapri disegno di Renato Levi

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Nino Petrone del Cantiere Sapri chiese a "Sonny" Levi di disegnargli un open per la Classe 2 offshore. Il progetto iniziale prevedeva l'utilizzo di un solo motore entrobordo, il Vulcano della BPM. Fu così che dalla matita di Levi nacque il Sagitta Special da 27' ispirato sempre al Delta 28. Il prototipo dell'imbarcazione venne costruito in legno e mentre stava per essere terminato, Nino Nino Petrone su offerta dell'allora direttore della Perkins Italia Livio Macchia, decise di sostituire l'unico motore da 400 HP previsto dal progetto, con due motori diesel Perkins da 140 HP cadauno...
Le grandi barche Classiche e d'epoca, il cantiere Sapri

Sagitta Cantiere Sapri disegno “Sonny” Levi

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Sagitta Cantiere Sapri disegno "Sonny" Levi; anni fa (1967) il Cantiere Sapri di Salerno produceva Sagitta che era un cruiser da diporto con carena delta. Era lungo 7,50 metri e poteva essere motorizzata con uno o due gruppi di motori entrofuoribordo. Il progettista si ispirò alle linee del Delta 28 disegnando una elegante imbarcazione. Sagitta era costruito in vetroresina dal mio carissimo amico Nino Petrone di Salerno ed era lungo circa 7,50 m, con un diedro di 21 gradi allo specchio di poppa
San Giuseppe II Cantieri Palomba. Spedizioni italiane in Antartide 1973/74

Spedizioni italiane in Antartide; San Giuseppe Due – Cantieri Palomba

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San Giuseppe Due "Cantieri Palomba" Torre del Greco, questo motoveliero fu costruito su richiesta del C.te Giovanni Ajmone Cat proprietario ed armatore del motoveliero che partecipò sotto il suo comando a due spedizioni nell'Antartide. Nella seconda spedizione avvenuta nel 1973/74, la Marina Militare Italiana fornì l'equipaggio formato da quattro sottoufficiali tra i quali all'epoca il 2° Capo Nocchiere Tito Mancini
Motovedetta Super Speranza CP 233 Levi

Guardia Costiera Super Speranza CP 233

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Ci scrive il C.te Tito Mancini appartenente al corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera e ci fa immensamente piacere e siamo onorati di poter ospitare un uomo valoroso come lui nel ns. blog che ha svolto due carriere, prima da Sottoufficiale e poi da Ufficiale in questo Straordinario Corpo che ricordiamo vanta il più alto numero di incarichi Istituzionali di tutti gli altri Corpi Militari della Nostra Repubblica. Il C.te Tito Mancini ha passato la sua vita militare quasi sempre a bordo delle unità navali del Corpo, prima come membro dell'equipaggio e poi come C.te. Nell'articolo immagini della tragedia capitata all'imbarcazione London Valure
Motovedette classiche e d'epoca della Guardia Costiera CP

Motovedette d’epoca C.P. Guardia Costiera

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Con la pubblicazione di immagini e dati di questa serie di motovedette della C.P. Guardia Costiera, si conclude lo spazio dedicato a queste interessantissime unità militari costruite all'inizio degli anni 80' e catalogabili come motovedette d'epoca. Ricordo che una qualsiasi unità navigante per essere inclusa nella categoria di imbarcazioni d'epoca, deve avere un minimo di 25 anni documentate da libretti di navigazione per le imbarcazioni con lunghezza compresa tra i 10/24 m ft. da dove evincere la data di prima immatricolazione.Per visualizzare l'articolo seleziona qui motovedette d'epoca Guardia Costiera.